Arte che incontra

La "Cineteca Bologna Distribuzione", sempre più attiva, in questi giorni propone al pubblico italiano "Visages, voyages", un road art movie, o street film art, insomma un originale percorso lungo provinciali francesi e sentieri artistici (presentato a Cannes 2017), per scoprire volti ed incollarli al muro della memoria, sin quando regge. Autori: la regista belga Agnès Varda, autrice del "Cléo..." (1962), nonché compagna di sempre del grande J. Demy, e l'"artivista" parigino JR (Jean René). Un incontro stimolante tra il cinema e l'arte di strada del collage fotografico, che innanzitutto denota la sensibilità poetica ed umana di questi due artisti.

Idea tradita non muore

Fortuna che qualcuno, di tanto in, ha la salvifica idea di portare nelle sale film di trent'anni fa ed oltre; il "Sivori" lo fa spesso e, vista la presenza di ieri nella grande Sala 1 per "Allonsanfàn" dei fratelli Taviani, ottenendo pure discreti risultati. Questa pellicola del 1974, sguardo magico sulla memoria storica di un'Italia "negli anni della Restaurazione", è un racconto amaro di un entusiasmo sopito, di un'idea, la solita, di giustizia e libertà, tradita da un animo malfermo; la storia di Fulvio Imbriani e dei "Fratelli Sublimi", individuo tra individui, uniti a tracciar l'inesorabile tragitto.

Thrilling tra OFF e ON

Dopo la gratificante pausa tra Cayo Jutías e Playa Ancón è stato un rientro coi giusti tempi quello offerto ieri dai ragazzi dell'"Altrove". Ieri sera un Alfred Hitchcock di transizione con accompagnamento musicale. "Ricatto" (t.o. "Blackmail"), del 1929, unisce idealmente e concretamente il cinema pre e post sonoro del regista londinese e racchiude già, confermando ed annunciando, gli elementi ricorrenti della sua stilistica.

Tele-bluff col killer


Sempre "Altrove", ancora "Hitch". Lunedì scorso il Lord del Brivido è transitato per i caruggi di Genova con un numero di prestigio dei suoi. La sfida al pubblico è classica: il colpevole c'è, le vittime, il movente e l'arma si vedranno...eppure il treno d'immagini sullo schermo avvince come il più oscuro dei misteri. Merito di chi del ritmo dell'attesa conosce anche i più nascosti e determinanti passaggi. "L'ombra del dubbio", diretto da Alfred Hitchcock nel 1943, è un bluff criminoso in famiglia, perciò doloroso, perciò incredibile.

West not love

Qualche giorno fa è venuto a salutare il Cinerofum, per la terza volta, uno dei pilastri della "Settima" hollywoodiana. Non soltanto, poiché John Ford s'è presentato con uno dei suoi film più celebrati e discussi. "Sentieri selvaggi", del 1956 (t.o. "The searchers", tratto dall'omonimo romanzo, di due anni prima, dello statunitense Alan Le May), in effetti pare realizzato a posta per provocare, compito grandiosamente impersonificato dal protagonista, John Wayne/Ethan Edwards. Dopotutto si tratta solo di affrontare con realismo il contesto del famigerato far west, non soltanto terra lontana di spettacolari paesaggi e leggendarie avventure, ma anche di violenze, massacri e vendette.